Seggiano

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Esplora Seggiano, un gioiello toscano

Situato nella parte sud-orientale della provincia di Grosseto, Seggiano è un paese magico e mitologico, dove la bellezza del paesaggio che si affaccia sulla Val d’Orcia emoziona e toglie il fiato. Un microcosmo urbano nel quale regnano silenzio, luce e armonia. Seggiano è un piccolo borgo medievale di origine etrusca, lo ricorda l’opera dell’artista Daniel Spoerri, all’ingresso del paese e chiamata “Seggiola di Giano”. Posizionato strategicamente in collina (500 mt.) e lambito da diversi corsi d’acqua che hanno reso questa terra particolarmente fertile e vocata alla coltivazione dell’olivo. 

Non è un caso che da secoli vi si produce un olio dalle caratteristiche organolettiche uniche, l’olivastra seggianese, monocultivar locale che negli ultimi anni sta trainando economia e turismo di questo territorio. Dal 2012 infatti è stato realizzato un interessante progetto di museo diffuso “Museo dell’Olio”, che coinvolge diversi edifici recuperati e ristrutturati. Il piccolo borgo medievale conserva intatto il suo centro storico che sembra come abbarbicato su uno sperone roccioso, caratterizzato da strette viuzze e case in pietra con un susseguirsi di porte, scalette, piazzette e affascinanti memorie medievali. Una suggestiva nicchia panoramica, scendendo dalla parte alta del paese si apre su una finestra naturale di rara bellezza dalla quale si può ammirare l’imponente Castello di Potentino e la verdeggiante vallata sottostante chiamata la “conca d’oro” per i suoi preziosi oliveti. Ai piedi del borgo e ben visibile dalla strada che porta verso Castel del Piano si trova il Santuario della Madonna della Carità. Immerso tra gli olivi, il santuario dalla singolare facciata barocca in trachite e la cupola rossa che svetta è uno degli edifici religiosi architettonicamente più interessanti della zona amiatina.

Da non perdere a Seggiano

Museo dell’Olio – Questo inusuale e ambizioso progetto museale nasce nel 2012 con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la secolare DOP di Olivastra seggianese. Un Museo diffuso e innovativo con più edifici sparsi nel centro storico che parte da una grande cisterna, posta sulla medievale cinta muraria, dove è stata realizzata un’installazione vivente unica nel suo genere. Un maestoso olivo secolare sospeso e alimentato con tecnologia aeroponica, vapore acqueo. Un progetto unico l’olivo sospeso di Seggiano (Università di Firenze, partners scientifico) alle cui radici sono istallati particolari sensori e che oggi rappresenta la più grande pianta al mondo alimentata con questa tecnologia. Oltre alla grande Cisterna, il percorso museale prosegue in un vecchio frantoio dell’800, nell’Oratorio di San Rocco, in alcuni spazi dell’ex municipio ed infine nella nuovissima oleoteca, situata nella P.zza centrale dove è possibile fare degustazioni e acquistare prodotti tipici. 

Giardino di Daniel Spoerri – Lasciandosi alle spalle Seggiano in direzione della piccola frazione di Pescina, si trova la perla artistica più importante di tutto il territorio, il Giardino di arte contemporanea di Daniel Spoerri. Uno dei primi esponenti a firmare il Manifesto del “Nouveaux Réalisme” nato nel 1960, Daniel Spoerri è un maestro e pioniere dell’arte contemporanea basata sul riciclo di vecchi oggetti che grazie a geniali assemblamenti tornano a nuova vita. Il suo Giardino a Seggiano è un unicum sul territorio e rappresenta la perfetta sintesi di estetica, sentimento della natura, vita e viaggi del suo ideatore dove sembra l’arte stessa ad interrogare il giardino, integrandosi e dialogando con esso come per magia. Sparsi su 13 ettari di terreno, si possono infatti trovare labirinti, unicorni, draghi, suonatori, giocolieri e figure misteriose realizzate da 80 artisti di fama internazionale che, l’eclettico artista Daniel Spoerri, ha voluto installare nel suo parco dove arte e natura si fondono perfettamente, attirando ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.  

Castello di Potentino – Posizionato su un colle sotto il paese si trova il Castello di Potentino che domina la famosa “conca d’oro” dell’Amiata. Un tempo possesso dell’Abbazia di San Salvatore, fu poi proprietà di varie famiglie senesi fino al XVII secolo quando fu acquistato dai marchesi Bourbon del Monte. Attualmente appartiene alla famiglia inglese Greene che lo ha interamente ristrutturato. Per accedere al Castello bisogna attraversare un arco a sesto ribassato, sormontato da tre merli. Sull’ampio piazzale interno si affacciano il palazzo gentilizio dalla caratteristica forma ad “L” quattrocentesca e la Chiesa di S. Antonio da Padova che custodisce un affresco, alcune statue di legno ed una Via Crucis. Alla sinistra del piazzale si apre nel cortile un pregevole pozzo cinquecentesco. Oggi il complesso è gestito come Residenza d’Epoca da Charlotte Greene con il fratello, dopo un attento lavoro di ristrutturazione e recupero trasformandolo in un attivo centro culturale internazionale e sede dell’omonima azienda agricola dove si producono vino e olio di qualità.